16.3.14

Orfani #6, la frenologia e il western all'italiana

Orfani numero 6, scritto da Roberto Recchioni, disegnato da Werther Dell'Edera e colorato da Giovanna Niro, con il suo utilizzo intensivo di primi piani potrebbe essere sia una celata apologia della frenologia, sia un omaggio al western all'italiana. La cosa drammatica è che, mentre io scrivo queste cose con intento ironico, il Vero Appassionato Italiano di Fumetti prenderebbe probabilmente queste ipotesi molto sul serio, affermando che effettivamente Rey ha il cranio bombato tipico del criminale incallito, o che nell'ultima vignetta di pagina 9 vi è un lampante omaggio al film del 1972 "Il buono, il brutto e lo stronzo", per la regia del mitico Florestano Margheriti. Ma passiamo oltre.

Orfani è la serie a fumetti tutta a colori curata da Franco Busatta, Emiliano Mammuccari e Roberto Recchioni, nella quale ci sono forse gli alieni e sicuramente dei supersoldati manovrati come burattini da abili mani. La serie è pubblicata da Sergio Bonelli Editore, e il titolo di questo albo numero 6 (in tutte le edicole da un paio di giorni) è "...e rinascerai con dolore". Visto l'andazzo, il titolo avrebbe anche potuto essere "...e soffrirai di eiaculatio precox": capisco che i tempi editoriali (due serie da 12 numeri, se non ricordo male) siano brevi, ma secondo me la trama scorre un po' troppo velocemente, con colpi di scena e rivelazioni a ripetizione.

Intendiamoci: il bello di Orfani è fare ipotesi sull'identità dei personaggi (ovvero abbinare il tal regazzino al supersoldato che diventerà, da grande), su come evolverà la vicenda, sul fatto o meno che la dottoressa Guercia sia malvagia o in quale numero il Colonnello Nakamura svelerà la sua vera identità (ovvero l'allenatore di compagini femminili di pallavolo). Il bello di Orfani, insomma, è lavorare di fantasia per cercar di trovare le risposte alle domande che, puntualmente e bastardamente, il fumetto ti pone: in questo, scherzi a parte, credo risieda la grande vittoria di questa serie. Il brutto però è che le risposte, poi, arrivano fin troppo in fretta. Un po' come accade per i tifosi della Juventus, che già dopo la fase a gironi sanno che anche quest'anno non vinceranno la Champions League.

Ora, passando alla trama, se io fossi un Vero Appassionato Italiano di Fumetti vedrei in questo numero un omaggio al celebre manga One Piece di Eiichiro Oda: come accade per Monkey D. Rufy (Rubber nella criminosa localizzazione italiana dell'anime), che grazie al Gear Second porta ad un livello superiore i suoi poteri, anche per gli Orfani pare essere giunto il momento di livellare, compiendo un ulteriore passo verso la definitiva trasformazione nei supersoldati che, un giorno, dovranno fare il culo agli alieni cattivi che (forse!) anni prima avevano attaccato il pianeta Terra. Peccato che il trattamento riservato alle fortunate cavie non sia privo di rischi: morte, deformità, obbligo a guardare soltanto il telegiornale di Italia Uno...

Rey, dopo essere stato massacrato da Sam ed aver abbandonato la squadra, torna in scena nelle vesti di guerriero ninja superpotenziato (e superdeformato, rischi del mestiere), e scendendo sul pianeta alieno per verificare l'effettiva morte di quello scassapalle di Ringo se lo ritrova davanti vivo, vegeto e barbacrinito, e ovviamente perde malamente la battaglia. Ringo quindi ciula la navetta allo sfigato deforme e se ne torna quatto quatto sulla nave madre, determinato a scoprire la verità che si cela dietro la guerra. Che avevo detto? Eiaculatio precox? Ah, una sigaretta e passa tutto...tranne il tempo che ci separa dall'uscita in edicola del numero 7 di Orfani, intitolato "Bugie e pallottole" e nel quale, credo, scopriremo da quale parte sta Solid Snake, alias Raul, alias Eremita. Appuntamento al 15 aprile.

Gear Second (One Piece Powered).

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